lunedì 16 febbraio 2015

ISIS, HOLLYWOOD E PETROLIO

Qualcuno si è mai chiesto chi c'è dietro la becera propaganda del gruppo che si fa chiamare ISIS? I video vengono diffusi e post prodotti dal S.I.T.E. Intelligence Group di Rita Katz, come si evince da fonti di stampa, nota sionista vicina al Mossad. Questa è la stessa agenzia che in passato fece circolare i video falsi di Bin Laden quando lo sceicco del terrore, agente doppio della CIA, era già morto da anni. Di recente si sono distinti per aver diffuso notizie del tutto inattendibili e manipolatorie sul cosiddetto Khorasan Group, gruppo terroristico mai esistito in Syria ma improvvisamente divenuto pericolosissimo per la sicurezza mondiale, tanto da giustificare una guerra quando gli USA cercavano un pretesto qualsiasi per bombardare la Siria di Assad.

Il loro sito web è mantenuto da chi gestisce altri siti che promuovono la cultura ebraica negli Usa che fanno apertamente campagna anti-islam:

https://wikispooks.com/wiki/SITE_Intelligence_Group

In buona sostanza il SITE è un'agenzia di propaganda sionista controllata dagli occidentali che diffonde video di dubbia origine, per lo più ampiamente debunkati come falsi dal web, infarciti di supposte decapitazioni a colpi di Photoshop.
In Medio Oriente c'è in atto una guerra energetica, l'Arabia Saudita (che impone al mondo il prezzo del petrolio) sta facendo pressioni sulla Russia, prima diplomatico poi con l'abbassamento del prezzo del barile, perché abbandoni la protezione sulla Siria di Assad, il motivo è molto semplice: dal Qatar si vuole portare un gasdotto in Europa per aprire un nuovo mercato e indebolire Putin in quale, ha già detto chiaramente, che il gas lo porterà fino in Turchia e tra un anno chiude i rubinetti verso l'Europa. I giacimenti di gas naturale del Qatar sono tra i più importanti del mondo e questa guerra alla Russia fatta dai sauditi costa anche agli USA il cui petrolio shale è finito fuori mercato e causerà fallimenti a catena, questo è il prezzo che loro pagano per la guerra economica alla Russia.
L'ISIS ha avuto mezzi, supporto e armi dagli Stati Uniti nella speranza di buttare giù Assad, cosa che è di interesse comune con l'Arabia Saudita che insieme al Qatar ha finanziato il Califfato che non è vero che non abbia aviazione, l'aviazione dell'ISIS è quella di Israele visto che non appena i siriani o gli iraniani ottengono un qualche risultato sul campo di battaglia, arrivano a bombardare. Di fatto gli unici stati che hanno contenuto e combattuto l'ISIS sono la Siria e L'Iran, stranamente gli americani non hanno mosso un dito (in accordo con i sauditi).
Tra le fila dell'ISIS ci sono i cosiddetti "ribelli" siriani che non potendo sfondare il fronte in Siria, essendoci un forte appoggio militare russo, si sono uniti ad altri gruppi e probabilmente sono sfuggiti ai controllori. Da qui a dire che sono una minaccia per il nostro paese ce ne corre, la Libia è allo sbando da anni dopo Gheddafi ma probabilmente quella dell'ISIS è solo una scusa per una nuova invasione occidentale. Se Obama non avesse preso l'ennesimo schiaffo sulla questione ucraina avrebbe aperto un fronte di battaglia lì e dell'ISIS non si sarebbe minimamente interessato visto che l'ISIS è stato armato proprio dagli USA, come ammesso da John McCain, ed è un nemico creato dall'occidente che ha sempre bisogno di un antagonista, immaginario o meno, per dare il là alle sue crociate che con la religione e il terrorismo non hanno nulla a che fare, ma servono piuttosto per imporre governi fantoccio e deporre il dittatore di turno che non esegue gli ordini di Washington, andare a presidiare il barile per salvare il dollaro e alimentare l'industria bellica del Military Industrial Complex, sempre più famelico e potente. 
 
Le informazioni vengono manipolate (dal MEMRI) i video prodotti ad arte (dal SITE Intelligence Group di Rita Katz) per abbindolare l'opinione pubblica e allinearla ai desiderata di chi prepara queste queste campagne di guerra, la destabilizzazione in Medio Oriente è creata ad arte dalle stesse persone che si propongono di portare l'ordine. NO ALLA GUERRA!